PIA CAMAGNA, MEDICO VOLONTARIO DELL'ASSOCIAZIONE ENRICO CUCCHI

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Venerdì mattina h 7:45.

Salgo le scale dell'Ospedale (che nostalgia il "vecchio scalone"), apro la porta dell'UOCP dove trovo i colleghi medici ed infermieri delle Cure Palliative.

Ci si da le consegne, si parla delle persone che riceveranno la nostra visita, si dividono i compiti e via... si parte.

Quante centinaia, anzi migliaia di volte, si è ripetuto questo "rito".

Uno può dire: "ma che monotonia, non si ci stanca di tale routine?".

No, non c'è monotonia, non c'è routine nel nostro lavoro!

Non so mai cosa succederà dietro l'uscio dove sto entrando; dopo anni e anni che entro in casa di malati e delle loro famiglie ho sempre il desiderio di aprire in fretta quella porta, pervaso però da quel senso di timore che viene dall'incognito.

Che bello quando trovo in un paziente serenità e gioia perchè non ha più dolore, perchè respira meglio, perchè è riuscito a mangiare o a giocare col nipotino!

Che tristezza quando invece i sintomi sono peggiorati, la consapevolezza di aver iniziato un cammino senza ritorno è sopraggiunta!

Terapie, medicazioni, parole, ascolto, sorrisi, lacrime, emozioni, sentimenti... ne è piena la mia giornata e con entusiasmo domani... si riparte.

Pia, medico volontario dell'Associazione Enrico Cucchi

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